Weekly Playlist N.02 (2024)

 

L’annata appena iniziata sta iniziando a piacerci parecchio, tanto che già alla seconda puntata dei nostri rendez-vous del giovedì ben metà dei dieci frammenti di granata esplosi sono categorizzabili come novità, chi più e chi meno.
A dirla tutta, infatti, Heimdal” degli Enslaved lo abbiamo come ben dovreste sapere già assaporato in lungo e in largo attraverso lo scorrere del 2023, ma negli ultimi giorni le casse sono tornate a spingere il sound dei norvegesi per arrivare alla bonus-track “Gangandi”, da poco scorporata dalla edizione estesa dell’ultimo album in modo che quei giuda di Pagan Storm Webzine potessero inserirla in una loro playlist. Assoluti habitué anche loro delle nostre pagine, gli Inquisition imprimono invece come prevedibile il loro sinistro marchio sul gennaio da poco estinto col già grandioso Veneration Of Medieval Mysticism And Cosmological Violence”, tra le cui perle oscure brilla una “Crown Of Light And Constellations” che vi proponiamo oggi pur con la postilla obbligatoria di andare a sentirvi anche il resto del disco, anziché parlare a vanvera del Black Metal odierno.
Febbraio invece, fra ritorni dallo spazio profondo e nuovi progetti di artisti dal discreto curriculum, ci offre proprio uno di questi ultimi nella forma di “Der Weg Nach Unten”, seconda anteprima dall’Im Finstren Tal” il quale rimetterà sulla mappa il nome nemmeno troppo chiacchierato di Constantin König – stavolta sotto la dicitura Kohlrabenschwarz; sentite quanta roba ci sta in solo tre minuti e poi cancellate gli impegni per il 23, così state già belli che pronti. Non è però solo il freddo invernale bavarese a regalarci dell’ottimo metallo nero, con innanzitutto marzo che parla invece italiano attraverso le malelingue dei Funeral Oration, di nuovo in pista a bordo dell’anticipatoAntropomorte” e del singolo “Plenus Larvarum”, più aprile che a dodici mesi precisi dal sublime Corrosion Of Hearts” ci ripresenta inaspettatamente già in scena gli Austere sulle note della sofferta “Faded Ghost”, prima anteprima perfetta per introdurre il successivo corso Beneath The Threshold”.
Tante insomma le ragioni per godersi appieno il tanto vituperato presente, alla faccia dei vari soloni che sentenziano l’opposto attaccandosi tra l’altro sempre agli stessi dieci album. A loro è pertanto dedicata la seconda metà della puntata odierna, adornata tuttavia da ricorrenze non banali nel portarci invece avanti e indietro lungo la linea temporale: a cominciare dal 2014 in cui uscì Djevelmakt” dei Kampfar, non soltanto il primissimo episodio della fortunata saga de La Gente Deve Sapere (fuori dalle sue iniziali coordinate radiofoniche) ma tutt’oggi importantissimo e bestiale disco tanto quanto la sua scatenata “Blod, Eder Og Galle” che prendiamo in prestito. Con un notevole salto di tre lustri, la Norvegia passa dalla cattiveria sfrontata alla psichedelia allucinata di Strange In Stereo”, un gioiello forse tra i meno considerati dal grande pubblico di cui però gli In The Woods… non possono che vantarsi ogni qual volta si parli di Black Metal seriamente adulto, ovvero quello che trasuda dall’atmosfera inquietante di una “Ion”. Il 1994 non sta certo a guardare, ed il prossimo sulla lista dei freschi trentenni ai quali fare tanti auguri è l’A Journey In Darkness” che fu degno debutto degli svedesi Ophtalamia: altri campioni di stramberie assortite tra cui la “Castle Of No Repair / Lies From A Blackened Heart” oggi ascoltabile sul pre-finale del nostro lotto.
Restano giustappunto inizio e fine della playlist, occupati da due classici di ieri e di oggi sui quali tante parole sono state spese, ma mai abbastanza per farli entrare nel firmamento dei lavori più noti, sempre ammesso che tale categoria abbia senso di esistere; noi allora, prima di augurarvi al solito un fruttuoso ascolto, ci teniamo quindi a citare il leggendario demo targato ’89 degli ungheresi Tormentor, intitolato Anno Domini” e da dove sopraggiungono le infernali schitarrate di “Apocalypse”, nonché l’altrettanto classico moderno e sophomore-record Autumn Aurora” degli ucraini Drudkh, rappresentato da “Wind Of The Night Forests” coi suoi struggenti dieci minuti di magia est-europea.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Tormentor“Apocalypse” (from Anno Domini” (Demo), Autoprodotto 1989)

2. Inquisition“Crown Of Light And Constellations” (from Veneration Of Medieval Mysticism And Cosmological Violence”, Agonia Records 2024)

3. Kampfar“Blod, Eder Og Galle” (from Djevelmakt”, Indie Recordings 2014)

4. Funeral Oration“Plenus Larvarum” (from Antropomorte”, Avantgarde Music 2024)

5. Austere“Faded Ghost” (from Beneath The Threshold”, Prophecy Productions 2024)

6. In The Woods…“Ion” (from Strange In Stereo”, Misanthropy Records 1999)

7. Kohlrabenschwarz“Der Weg Nach Unten” (from Im Finstren Tal”, House Of Inkantation Records 2024)

8. Enslaved“Gangandi” (from Heimdal”, Nuclear Blast Records 2023)

9. Ophtalamia“Castle Of No Repair / Lies From A Blackened Heart” (from A Journey In Darkness”, Avantgarde Music 1994)

10. Drudkh“Wind Of The Night Forests” (from Autumn Aurora”, Supernal Music 2004)

Michele “Ordog” Finelli

Precedente Paysage D'Hiver - "Kerker" (1999) Successivo Pagan Storm News: 02/02 - 08/02